RAID 10: cos’è e come funziona

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Oggigiorno, l’impiego dei moderni RAID si sta espandendo sempre di più, anche grazie all’aumento della velocità con la quale si accede alle informazioni presenti nelle moderne unità solide, anche note come SSD.

Tuttavia, la “spasmodica” ricerca di prestazioni ancora migliori e performance ancora più elevate combinata alla volontà di raggiungimento di una gestione dei dati del tutto sicura ed efficiente sta portando ad utilizzare i RAID in maniera sempre più crescente.

Ad ogni modo, la perdita pressoché improvvisa di informazioni o dati dovuta a guasti o a malfunzionamenti dei dischi non è ancora stata risolta del tutto. A questo riguardo, in che modo il RAID 10 espleta la sua funzione? Quali sono i vantaggi e gli svantaggi derivanti dal suo utilizzo e quali sono i guasti più comuni che occorrono?

Cerchiamo di fare luce in maniera chiara su questo argomento molto specifico, chiarendo innanzitutto il significato dell’espressione “RAID 10”.

Indice dell'articolo

Cos’è RAID 10

In linea generale, un RAID (Rendundant Array of Independent Disks) è un grande unità logica derivante dall’unione di più dispositivi di archiviazione; nello specifico, il RAID 10 non è altro che il risultato della combinazione tra due diverse tipologie di RAID, il RAID 1 e il RAID 0.

Questo mix tra i due agglomerati di dischi può essere anche nota come 1+0, denominazione che indica l’insieme di almeno 4 dischi rigidi in compartecipazione tra loro. Quali sono i principi di funzionamento alla base di questa tipologia di RAID?

Per poterlo capire, è necessario dividerli momentaneamente: il RAID 1 ha il compito di rendere possibile il processo di mirroring, ovvero di replica, dei file contenuti all’interno del RAID 10.

Tale compito viene svolto grazie alla duplicazione dei file presente, finalizzata ad archiviarli in modo tale da assicurare una ridondanza ottimale. Il RAID 0, per contro, si rende disponibile per effettuare il cosiddetto striping, ovvero la scomposizione dei dati in strisce (stripes) che serve per archiviarli all’interno dei supporti correlati al RAID 10.

Tuttavia, ognuna delle concatenazioni che compongono il RAID 10 possiede la propria porzione di informazioni o dati da gestire, senza che avvengano mix o riversamenti di dati tra di esse.

Pertanto, ciascun hard disk possiede lo stesso cluster di dati, senza che essi vengano modificati, ampliati o ridotti di capacità. Una volta chiarito il significato teorico di un moderno RAID 10, analizziamo i vantaggi e gli svantaggi del suo utilizzo.

Vedi anche: recupero dati da hard disk.

Vantaggi e svantaggi di RAID 10

Come detto, lo scopo principale di un RAID 10 è quello di duplicare i dati presenti in archivio. Un primissimo vantaggio riscontrabile è la totale sicurezza delle informazioni archiviate nel caso in cui si verifichi un guasto ad uno dei due hard disk. In quel caso, infatti, i dati sono al sicuro, fintanto che almeno uno dei dischi continua ad essere operativo e correttamente funzionante.

In caso contrario, ovvero quello corrispondente al guasto di tutti i supporti di archiviazione compresi nel RAID, i dati possono essere persi irrimediabilmente. Questo processo avviene esclusivamente appannaggio dei RAID 1+0 e non nella sua controparte 0+1.

Oltre a ciò, il ristabilimento dei dati danneggiati o corrotti in un RAID 10, avviene secondo procedure più rapide, più efficienti e più semplici rispetto a qualsiasi altra tipologia di RAID impiegata in ambito informatico.

A questo vantaggio, va aggiunta anche l’estrema velocità di trasferimento dei dati in uscita, dovuta alla simultanea presenza di strisce di dati, a sua volta possibile grazie allo striping operato dal RAID 10.

Dato che sono duplicati, un qualunque software che tenta di leggere i dati presenti in un RAID 10 lo farà in modo notevolmente più rapido e contemporaneo su due hard disk, cosa non possibile in ciascuna unità di archiviazione non concatenata.

Va da sé che, esattamente come sono presenti diversi vantaggi derivanti dall’impiego del RAID 10 appena descritti, risulta piuttosto prevedibile la presenza di altrettanti svantaggi: uno di essi è ravvisabile nella limitata capacità di archiviazione.

Se da un lato il mirroring consente una doppia gestione dei dati e una maggior sicurezza dal momento che esiste una copia di backup per ognuno dei dati presenti nelle unità di archiviazione, dall’altro lato questo processo fa si che sia usufruibile solo metà della capacità di archiviazione, perché l’altra metà sarà destinata per l’alloggiamento delle copie dei dati che si andrà ad implementare.

Oltre a ciò, il RAID 10 aumenta il rischio di perdita dei dati diretta, possibile in corrispondenza di un doppio guasto a carico di entrambe le unità di archiviazione concatenate. Che dire del raggio d’azione del RAID 10? Quali sono i suoi più frequenti impieghi?

L’impiego di RAID 10

Dati i vantaggi appena descritti, il RAID trova nei database e nei server i suoi maggiori campi di applicazione: come mai è possibile dire questo con tanta specificità? Basta analizzare i punti di forza principali del RAID 10, ovvero la sicurezza dei dati gestiti, la velocità di trasferimento e la leggibilità rapida e contemporanea.

Un database che ha l’impellente necessità di analizzare o avere accesso contemporaneo a più dati in un solo istante ha bisogno di affidarsi a sistemi che gli garantiscano una leggibilità rapida, un accesso efficiente e regolare e, soprattutto, un livello di sicurezza ottimale al fine di evitare qualsiasi tipo di compromissione di dati che potrebbe occorrere durante la loro gestione.

Nonostante i grandi pro che si celano dietro l’utilizzo del RAID 10, anche a queste strutture assolutamente sicure possono occorrere dei guasti di varia natura: quali?

Vedi anche: recupero dati da server.

Guasti comuni ai RAID 10

Per poter analizzare i guasti più comuni che possono accadere al RAID 10, anche in questo caso è bene considerare i punti di maggiore fragilità di ciascuno dei RAID 1 e RAID 0.
Il RAID 0, largamente usato dai videogiocatori che sono alla costante ricerca di velocità di scaricamento, nonché da aziende produttive che necessitano di un accesso rapido e sicuro ai dati, accelera i processi come la scrittura e la lettura gestendo i dati su almeno 2 diversi hard disk.

Tuttavia, questa tipologia di gestione dei dati può essere molto pericolosa, dal momento che, nel caso dovesse verificarsi un guasto, ad essere messa in pericolo e in discussione sarebbe l’integrità dell’intero insieme dei dati presenti.

Ecco perché l’utilizzo del RAID 0 è appannaggio esclusivo di coloro che antepongono le performance e le prestazioni alla sicurezza e all’integrità dei dati, nonché alla loro preservazione.
I guasti più comuni a questo tipo di RAID sono diversi e spaziano da quelli di tipo interno a quelli dipendenti da fattori esterni, come cadute, guasti elettrici, urti, sbalzi di corrente e così via.

In modo simile, anche la seconda tipologia di RAID che compone il RAID 10, ovvero il RAID 1, potrebbe essere soggetta a diversi guasti: come detto, il suo funzionamento base riguarda il mirroring di due hard disk, una sorta di clonazione dei dati tra le due unità di archiviazione.

Nonostante questa gestione dei dati fornisca un’elevata tolleranza ad un guasto principalmente dovuta al mirroring che di fatto crea una sorta di backup di file, lo svantaggio più rilevante risiede nella possibilità di doppio guasto dovuto ad una caduta accidentale o, il più delle volte, a diversi sbalzi di corrente verificatisi a pochissima distanza temporale tra loro.

Questo potrebbe compromettere l’integrità e la stabilità dei dati. Ad ogni modo, un’operazione di data recovery, cioè di recupero dei dati, risulta essere una soluzione in moltissimi casi percorribile (il cui tasso di successo è in diverse fattispecie particolarmente alto).

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