Anche se può sembrare una vera e propria assurdità, stare senza smartphone, per molti può essere una terribile difficoltà. Per arrivare a questa conclusione, è stata effettuata una ricerca e uno studio condotto dall’ Università di Wuerzburg e dall’ Università di Nottingham Trent, richiesto dalla nota azienda russa Kaspersky Lab. Sono riusciti a quantificare in secondi il tempo in cui gli uomini e le donne riescono a stare senza smartphone: gli uomini riescono a resistere soltanto per 21 secondi, mentre le donne per 57 secondi. Il test che è servito per raggiungere tale scopo, in realtà, è stato piuttosto banale. Infatti, sono state messe delle persone ad attendere in una sala, e gli studiosi hanno contato e controllato il tempo in cui sono riusciti a stare senza il proprio cellulare. Gli studiosi erano convinti che prima di prendere il mano il cellulare sarebbero passati alcuni minuti, invece solo passati soltanto pochi secondi.
La cosa che non è passata inosservata è relativa al genere sessuale, visto che, è stato notato che ha un’ influenza molto significativa. Infatti, tra uomini e donne vi è una differenza di ben 40 secondi, da non sottovalutare affatto. Durante il test poi, è stata data attenzione anche alla quantità del tempo che è stato trascorso ad usare lo smartphone: nel corso dell’ attesa, ovvero 10 minuti di tempo, mediamente il telefono è stato usato per ben 5 minuti.
E’ assolutamente evidente quindi, che nella maggior parte dei casi, le persone non riescono a stare senza smartphone, e sta sempre più diventando una forma di dipendenza di cui non ci si rende nemmeno conto. Finito il test, è stato chiesto alle persone che sono state prese in esame, quanto tempo secondo loro fosse passato prima che prendessero il loro dispositivo mobile. E infatti, la maggior parte dei partecipanti hanno risposto, prendendo come riferimento un tempo massimo di due o tre minuti. E da qui si può capire che tra le loro azioni effettive e la loro percezione c’è una notevole differenza.
I risultati di tale ricerca sono stati commentati poi dal professore dell’ Università di Nottingham Trent del dipartimento di Psicologia, ovvero Jens Binder. Il professore ha spiegato che le persone, in generale, non riescono a percepire il loro attaccamento morboso ai propri device mobili. E cosa molto più importante, questi non sono più in grado di aspettare, visto che gli smartphone offrono una disponibilità immediata di informazioni e di interazioni e proprio per questo, questi dispositivi sono diventati di compagni di vita inseparabili. Fondamentalmente, non sono soltanto degli oggetti di ambito tecnologico, ma delle vere e proprie entità interattive.
Questa forma di dipendenza di controllare continuamente il proprio cellulare, in modo quasi compulsivo, è considerata ad oggi un disturbo chiamato FOMO. Per FOMO si intende l’ acronimo della frase inglese di “fear of missing out“, ovvero la paura di sentirsi esclusi, aver paura di perdere qualcosa di veramente importante, nel momento in cui non si è connessi a internet.